La conquista del mercato è partita dai libri - La storia di Amazon

La conquista del mercato è partita dai libri – La storia di Amazon

C’è una splendida foto “d’epoca” che gira per il web e che ci ricorda gli inizi di Amazon. La foto ritrae Jeff Bezos seduto ad una piccola scrivania, con un PC a tubo catodico, e alle sue spalle il cartello “Amazon.com” scritto in azzurro con una bomboletta spry.

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Era il 1994, Quando Bezos, decise, contro tutto e tutti di abbandonare il suo lavoro come vice direttore del fondo d’investimenti D. E. Shaw & Co a Wall Street, per trasferirsi con la moglie, MacKenzie Tuttle, nella costa ovest degli Stati Uniti e li cominciare a commerciare libri, e di farlo scommettendo in primis su quella che agli occhi dei più sembrava una follia.

La bolla di internet

La “bolla” di Internet era “scoppiata” nel 1989 e benché cominciasse ad estendersi velocemente non era affatto scontato che diventasse quella grande rete mondiale che è oggi, eppure Bezos, vide in quella “bolla” la possibilità di vendere on-line libri in tutto il mondo.

In effetti il ragionamento fu semplice, sarebbe infatti bastato dare un’occhiata ai tantissimi titoli e alla loro costante crescita, per rendersi conto che il settore era in forte espansione.

All’inizio fu “cadabra”

Il servizio inizialmente fu battezzato “Cadabra”, ma ben presto Bezoz, anche per l’insistenza di Todd Tarbert, (il suo ex legale), si convinse a cercare un nuovo nome. Occorreva qualcosa di più incisivo, che fosse semplice da ricordare e facilmente posizionabile nelle ricerche sul web.

Così pensò che per l’azienda serviva un nome che cominciasse per “A”, in modo che la facesse comparire al primo posto nei vari elenchi che giravano sul web

Eh si, qui dobbiamo fare un piccolo inciso. Nel 1994 internet era comparsa da pochissimo, e non c’erano ancora i motori di ricerca cosi come li conosciamo oggi, però c’erano degli “elenchi” (uno tra i più famosi fu Yahoo! nato proprio nel 1994), che erano inizialmente delle semplici pagine web, nelle quali venivano elencati una serie di siti (normalmente in ordine alfabetico), in modo che fosse facile trovarli, senza dover ricordare tutti gli indirizzi.

In quest’ottica, avere un nome che cominciasse con la “A” era fondamentale per essere primi in classifica… Anche “Apple” inizia con la “A” … ed era stato scelto perché arrivava in elenco prima di “Atari”!

il nome più efficace? Il fiume più lungo

Immaginatevi quindi la sorpresa di Bezos, quando, enciclopedia alla mano, sfogliando rigorosamente i nomi con la “A” si trovò davanti alla parola “amazon”, un’abbreviazione del “Rio delle amazoni” uno dei fiumi più grandi al mondo. Alcuni dicono che la scelta del nome, lo tenne sveglio per diverse notti. Oggi, chiunque cerchi Amazon difficilmente si imbatterà nel fiume.

Gli investitori

Da esperto di investimenti quale era, Bezos aveva previsto un piano di sviluppo che, nei primi cinque anni di attività, non prevedeva utili e continuato a operare in perdita.

Ciononostante, però qualcuno cominciò a credere nell’idea di vendere libri On-line, ed arrivarono i primi investitori. Il primo a credere all’idea fu Nick Hanauer, che mise nel progetto quarantamila dollari. Qualche mese più tardi Tom Alburg, staccò un assegno da centomila dollari, anche se i primi utili vennero sostituiti ai soci nel 2001.

Il primo libro venduto

Nel luglio del 1995 ed il sito “Amazon.com” viene messo on-line ed il primo libro ad essere venduto e spedito è stato un saggio dal titolo “Fluid Concepts and Creative Analogies” (di Douglas Hofstadter). Questa prima vendita è di sicuro di buon auspicio, perché ad essa ne seguono moltissime altre, tanto che, fin dai primi mesi di attività, Amazon riesce a far parlare di se.

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La “formula magica di questo successo è facilmente spiegabile grazie alla combinazione di un catalogo vastissimo e prezzi contenuti. Sembra strano a pensarci oggi, ma nel 1995, Amazon era già un fenomeno della rete.

Le recensioni

Un altro aspetto che ha contribuito alla crescita del sito è stata l’inaugurazione di una funzionalità che oggi è assolutamente normale, ma che per quei tempi era una vere e propria novità, la possibilità da parte degli utenti di inserire la propria opinione sui libri che acquistano.

Questo aspetto contribuisce a trasformare il sito, da un semplice e-commerce in una vera e propria community On-line, dove gli utenti mettono a disposizione la propria conoscenza per aiutare sui possibili acquisti da effettuare.

Il marketplace

Un altro aspetto che contribuì a determinare il successo di Amazon è stata l’introduzione dell’“Amazon Marketplace”. Grazie a questo “spazio”, infatti, l’e-commerce ha offerto la possibilità a venditori terzi di «esporre» la propria merce sia nuova sia usata, tra cui cd, dvd, libri, dispositivi elettronici, abbigliamento.

La scelta di aprire il commercio online a nuove categorie diede la spinta decisiva affinché Amazon continuasse a macinare utili su utili, oltre ad ampliare il proprio organico. All’inizio del Duemila, la società di Bezos dava lavoro a più di duemila persone.

La quotazione in borsa e la diffusione

Nel 1997 Il catalogo Amazon si allarga, e vengono aggiunti CD e film. E’a quel punto che arriva la decisione di quotarsi in borsa.

Il 1998 è L’anno in cui arriva il software, e possono essere vendute categorie di prodotti come l’elettronica di consumo, i videogame, i giocattoli e gli utensili per la casa. Ma è anche l’anno in cui Amazon, inizia a vendere al di fuori dei confini statunitensi, e vengono aperte sedi nel Regno Unito e in Germania.

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nel 1999 Bezos è viene indicato dalla rivista “Time” come “Uomo dell’anno” per i suoi meriti nella diffusione globale dell’e-commerce.

Il nuovo millennio però rappresenta un periodo di profonda crisi per l’azienda. Nel giro di pochi mesi Bezos è costretto a licenziare circa mille dipendenti e Amazon è sull’orlo del fallimento.

Nonostante la situazione difficile e le molte pressioni, Il fondatore e CEO della società decide di non demordere e di continuare nella sua avventura. Pian piano Amazon si riprende e torna a crescere a ritmi incredibili, allargando ulteriormente il suo catalogo macinando profitti su profitti.

Kindle, il nuovo modo di leggere

E ‘il 19 novembre del 2007, ed Amazon introduce sul mercato un oggetto che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione. Amazon Kindle non era il primo eBook Reader della storia, ma in pochissimo tempo è diventato il più popolare. Il suo successo è tale, che Amazon riesce ad affermarsi anche come produttore di prodotti di tecnologia.

Kindle nasce sulla spinta di Jeff Bezos, che spinge per poter avere uno strumento tecnologico adatto a leggere i libri pubblicati sul sito.

Il progetto che ha portato alla creazione dei libri elettronici risale addirittura al 1971, quando l’informatico Michael Hart varò il Progetto Gutenberg: l’obiettivo ambizioso era quello di costruire una libreria con versioni elettroniche dei libri stampati, così da non perderle con il passare degli anni o in caso di furti e incendi. Una curiosità, Il primo documento in versione elettronica è stata la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America e può essere letto solo usando un PC.

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Il primo Kindle

Il primo Kindle aveva ben poco a che vedere con l’apparato stiloso e sottilissimo che conosciamo oggi, si trattava in prativa di un parallelepipedo di plastica con schermo da 6 pollici a 16 gradazioni di grigio. Insomma, non era proprio un oggetto bello da vedere, ma consentiva di leggere comodamente tutti gli e-book venduti sul negozio di Amazon. Il successo di questo dispositivo, ha contribuito a cambiare in modo significativo il modo di leggere dei nostri tempi.

Se nel 2005 il fatturato di Amazon era sotto i 10 miliardi di dollari, con il rilancio della piattaforma, e con le vendite di dispositivi ed ebook, (oltre a tutti gli altri prodotti disponibili) i fatturati si sono letteralmente decuplicati fino ai 100 miliardi stimati nel 2015.

Amazon Web

Se i fatturati di Amazon sono sempre stellari, non lo sono altrettanto gli utili, per un motivo fondamentale, i costi per la consegna dei prodotti sono sempre molto alti. Ecco allora che la società, nel tempo, ha cominciato a diversificare, pensando a modi differenti per incrementare gli introiti.

Uno dei servizi più interessanti di Amazon, è per lo più sconosciuto agli utenti finali, mentre si è guadagnato una fama incredibile nel mondo della tecnologia. Il servizio si chiama Amazon Web Services, ed è la piattaforma di cloud computing.

Il cloud computing consiste nella distribuzione on-demand delle risorse IT tramite Internet, con una tariffazione basata sul consumo. L’idea è questa, Invece di acquistare, possedere e mantenere un data center e dei server fisici, è possibile accedere a servizi che offrono capacità di calcolo, storage e database, sulla base delle proprie necessità.

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Il servizio è diventato talmente famoso che una miriade di aziende lo ha adottato per la propria infrastruttura, eccone alcune

  • Instagram;
  • Pinterest;
  • Dropbox;
  • Etsy;
  • Airbnb;
  • Foursquare;
  • Tumblr;
  • Netflix.

Insomma, Amazon ha trovato il modo di entrare in ogni settore del mercato, esaudendo praticamente ogni richiesta dei clienti. Questo percorso, finora lungo oltre 25 anni, ha permesso all’azienda di sfondare la capitalizzazione dei mille miliardi di dollari nel settembre del 2018, e a Bezos di diventare l’uomo più ricco del mondo.

Amazon in Italia

Amazon apre ufficialmente i battenti in Italia il 18 novembre del 2010, quando viene aperto il sito localizzato in italiano (amazon.it), con un catalogo enorme, pronto a sfruttare la voglia degli italiani ad acquistare online.

L’azienda di Bezos arriva da noi un momento in cui pochissime aziende puntano sull’ecommerce, ed apre una strada che, da lì a poco, sarà battuta da tutti i principali player nazionali.

Con la crescita velocissima del numero degli ordini, viene aperto un centro di smistamento a Castel San Giovanni in provincia di Piacenza.

Amazon è stata al centro di recenti polemiche anche per aver brevettato un braccialetto da far indossare ai magazzinieri, che consentirebbe di velocizzare la loro attività attraverso l’immediata triangolazione dei dati relativi al posizionamento del lavoratore e dei pacchi da ritirare. ed è in grado di monitorare con precisione dove si mettono le mani, vibrando per guidarle nella giusta direzione e di fatto controllando tutti i loro movimenti.

Amazon Alexa

Tra le molteplici applicazioni dell’azienda non possiamo non annoverare “Amazon Alexa”, che assieme a Google Home e a Siri, è uno dei dispositivi più innovativi degli ultimi anni: l’assistente personale che rende “smart” gli altoparlanti intelligenti è in continuo sviluppo e in grado di compiere sempre più azioni per agevolare la nostra vita. Dalla domotica, al totale controllo di molteplici dispositivi

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l’idea di Alexa nasce ispirandosi al sistema di comunicazione presente nella navicella spaziale Enterprise in Star Trek, e ne realizza il sogno. Un assistente intelligente in grado di ascoltare e rispondere alle nostre richieste.

La consegna con i droni

Poteva mancare in una società proiettata al futuro la consegna fatta attraverso i droni?

Nel settembre 2020, dopo innumerevoli, quanto ipotizzabili problemi burocratici, ha avuto inizio il servizio chiamato “Prime Air”, cresciuto particolarmente in tempi di coronavirus.

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La società ha infatti recentemente ottenuto l’approvazione da parte della Federal Administration Aviation all’utilizzo di droni per le consegne a domicilio, riconoscendo ad Amazon lo status di ‘vettore aereo’ autorizzato.

Il tuo pacco in 30 minuti

I droni saranno completamente autonomi, e controllati dalla centrale remota e potranno impiegare anche solo trenta minuti per la consegna, a partire dal momento dell’acquisto. Il servizio sarà inizialmente sperimentato solo negli Stati Uniti per poi arrivare in Italia e in Europa nei prossimi mesi.

Ma sulla quesitone dei droni i grandi non stanno a guardare. Il servizio di consegna aerea è stato appena attivato dalla società Wing, di proprietà di Google Alphabet, che ha già consegnato caffè e generi alimentari a Logan negli Stati Uniti, grazie alla partnership con la catena di Walgreens e con FedEx

Insomma, è una sfida aperta e tutta da giocare.

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Digitalizzatore "Socio-simpatico" e consulente informatico. Da qualche anno ho iniziato ad occuparmi di Marketing Digitale (leadweb.it). Uno dei miei interessi è la Storia della Tecnologia, ed in particolare dell'informatica, argomento sul quale ho scritto 2 libri. Sono convinto che conoscere le incredibili storie che stanno alla base dell'avvento dei computer e le vicende dei loro creatori possano essere di aiuto alla crescita della consapevolezza nell'utilizzo di tutti gli strumenti.

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