La vicenda di ChatGPT VS Garante della privacy non sembra essere stata spiegata bene dai media…
Il Garante della Privacy italiano ha intimato a OpenAI di interrompere i servizi in Italia per il discorso di privacy, perché i dati non sono compliance col GDPR, che non ci sia un controllo accesso under 18 e addirittura sembra che molti dati utenti non siano più in possesso dell’azienda americana.
Ha fatto bene il Garante della Privacy? Ovviamente si, inizialmente dall’estero ci hanno presi in giro ma ricordiamoci conto che in questo caso il GPDP ha lavorato bene; il servizio non è a norma di legge europea (GDPR & Privacy) e quindi giustamente ha emesso il suo giudizio.
L’azienda effettuerà della modifiche? Si adopererà per mettersi in regola? Probabilmente sì, ma non velocemente quanto tutti pensano. Quanto è grande il mercato di ChatGPT in Italia? Quanto è grande l’Italia rispetto al mondo? A quanto interessava l’anno scorso allo stato americano di fare gli accordi con l’Unione Europea per l’omologazione con il GDPR? Datevi le dovute risposte e poi valutate.
Certo esistono vari metodi per riutilizzare il servizio: VPN o browser con TOR, perchè OpenAI ha solamente bloccato gli indirizzi IP Italiani, soluzione veloce e sintomatica del fatto di quanto le possa interessare risolvere la grana.
Dal canto nostro possiamo solo segnalare il fatto che il garante ha fatto veramente bene e oltretutto è stato il primo in Europa a muoversi.
Ora siamo siamo tutti in attesa di capire cosa succederà in futuro, visto che molti omologhi europei si sono svegliati e che anche il Canada ha fatto delle verifiche…
Lascia un commento