Ok il materasso buono, i muri insonorizzati e magari un cuscino in lattice, ma per migliorare il proprio sonno come si deve è necessario anche monitorarlo. Facendolo, infatti, si riesce a misurarne la durata, i cicli e movimenti del corpo ricavando informazioni che ci aiuteranno a dormire meglio. Grazie alla tecnologia oggi tutto questo è possibile, ma per farlo è necessario possedere uno sleep tracker.
Come funziona lo sleep tracker
Come vi abbiamo accennato in precedenza, lo sleep tracker è un dispositivo elettronico che permette di monitorare la qualità del sonno. Ci sono principalmente di due tipi: quelli che si indossano al polso e interagiscono, grazie ad apposite app, con lo smartphone, e quelli con sensori, discreti e impercettibili, che vanno posizionati sotto il cuscino o sotto il materasso.
I primi, una volta sintonizzati, permettono di visualizzare dati e grafici basati sulla durata del sonno e dei movimenti notturni tramite dei modelli che offrono, nella maggior parte delle circostanze, una valutazione a livello cardiaco e respiratorio.
Chi invece non ama indossare accessori può rivolgersi ai secondi. In genere hanno una forma a bottone e vanno applicati al proprio letto tramite un magnete. Durante la notte monitorano la qualità del sonno e, come gli altri, sono compatibili con dispositivi iOS e Android, mediante app dedicata che fornisce sul proprio smartphone il resoconto giornaliero, settimanale o mensile.
Come certe informazioni possono migliorare il sonno
Il funzionamento degli sleep tracker è sicuramente interessante, ma ancor più rilevante è capire in che modo i dati raccolti possono migliorare il modo in cui dormiamo.
Innanzitutto, c’è da sapere che le informazioni estrapolate sono in realtà abbastanza precise e, allo stesso tempo, più che sufficienti per capire gli schemi del proprio sonno.
Oltre a quanto appena detto, ci aiutano a comprendere quanto del tempo che trascorriamo a letto sia effettivamente caratterizzato da un sonno di qualità. Inoltre, uno sleep trackerci consente anche di sapere quanto tempo stiamo sdraiati, magari rigirandoci su noi stessi, prima di entrare nel vero e proprio sonno.
Avendo a disposizione tutte queste informazioni, saremo poi in grado di modificare la nostra routine pre-letto o anticipare il momento in cui andiamo a dormire. Il motivo? Dormire il numero di ore che ci serve veramente.
Molti sleep tracker, tra le altre cose, aiutano a monitorare la fase REM del sonno, ossia le ore in cui dormiamo più profondamente. Questo non è da sottovalutare poiché gli studi condotti fino a questo momento hanno dimostrato che la fase REM del sonno è la più importante di tutta la notte. In quei momenti, infatti, il nostro cervello organizza il lavoro e memorizza i ricordi della giornata.
Acquistando uno sleep tracker, quindi, sarai in grado di avere più informazioni sulla qualità del tuo sonno e, soprattutto, sul periodo che passi all’interno della fase REM.
Grazie a questo potrai capire quando è il momento di andare a dormire e, allo stesso tempo, anche di svegliarti evitando l’interruzione di questa fase importante. La mattina dopo sarai certamente più riposato e brillante del solito.
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