Gambling: tutti i dati di un settore che non conosce crisi 1

Gambling: tutti i dati di un settore che non conosce crisi

Il gambling non è solo un fenomeno sociale, come molti sembrano pensare. Dietro i soldi persi dai giocatori, la ludopatia, le battaglie per una maggior regolamentazione, c’è molto di più. Bisogna scindere tra la situazione umana e quella dell’industria. La verità è che dietro il fenomeno del gioco d’azzardo c’è un’attività florida che macina miliardi e dà lavoro a molta gente. Ad oggi, come si legge su LaStampa,

“il gioco d’azzardo copre il 4,4% del PIL italiano più di quanto lo Stato investa sull’istruzione (poco più del 4%) e poco meno di quanto gli italiani, tutti, spendano per mangiare”.

I dati dell’industria in Italia

Il settore dell’industria d’azzardo In Italia è in grande espansione. Gli ultimi dati a disposizione sono chiari. Sono 6.600 le imprese di settore e 120.000 gli esercizi. Questa impennata a livello commerciale, crea un flusso di lavoro di 160.000 posti tra addetti ai lavori (140.000) e impiegati (20.000). La figura del croupier, in particolar modo, è molto gettonata. A Roma esiste la scuola JEGAS ITALIA che forma proprio chi vuole fare questo lavoro. Va detto che nel nostro paese, trovare lavoro nei quattro casinò autorizzati (San Remo, Campione d’Italia, Venezia e Saint Vincent) non è facile. Ciononostante, è un mestiere che all’estero frutta parecchio, ovvero dai 1.600 euro in su.

Attualmente il mercato globale del gioco d’azzardo fattura 346 miliardi di euro, dei quali circa il 10% è stato sul gioco online (mentre in Italia pesa per il 3%-4%). Il settore vanta oltre 10 mila operatori, circa 400 principali fornitori di tecnologia ed un miliardo di giocatori” si legge su Repubblica. Cifra mostruosa che è destinata ad aumentare nei prossimi anni. Ciò che veramente colpisce è che il volume d’affari italiano che sfiora il tetto dei 100 miliardi di euro, che permette all’Italia di issarsi ai vertici del mercato europeo. Dal punto di vista degli introiti, tre regioni fatturano il 40% del totale: parliamo di Lombardia (14 miliardi), Lazio (7 miliardi) e Campania (6 miliardi).

I dati dell’industria mondiale

Gli introiti generati dall’industria del gioco d’azzardo sono stati al centro di diverse analisi di mercato. Stando a quanto riportato da GamingReport, “l’industria mondiale che fornisce attrezzature per il gioco ha generato nel 2016 un impatto economico complessivo di 47.500 milioni di dollari. Questo flusso ha creato più di 212.000 posti di lavoro, che includono 55.000 impieghi diretti, e pagato stipendi per un totale di 4.900 milioni di dollari. Rispetto al 2013, si è avuto un boom in tutti i settori del gambling. In quel periodo, le assunzioni erano 195.796 e il salario complessivo ammontava a 4.4 milioni di dollari”.

L’aumento del volume d’affari, ha, dunque, generato più opportunità lavorative. Quello che colpisce, in questo campo, è la grande richiesta non tanto di impiegati, quanto di professionisti high-tech e ingegneri impiegati nei settori di ricerca e sviluppo.

In un’epoca dominata dalla tecnologia, anche il settore del gambling non sta a guardare, cercando di sviluppare nuove applicazioni che rendano più appetibili i loro prodotti. La floridità del settore si può notare anche da un altro dato: nessuna delle aziende intervistate per la ricerca pensa di effettuare tagli del personale nei prossimi 12 mesi, anzi il 57% si aspetta di aumentare il numero di assunzioni. Infine, il 68% prevede che le condizioni economiche miglioreranno nel corso dei prossimi 12 mesi.

Come dire: se c’è un settore che non accenna ad arrestare la propria crescita, questo è proprio quello del gioco d’azzardo.

Massimo Uccelli
Fondatore e admin. Appassionato di comunicazione e brand reputation. Con Consulenze Leali mi occupo dei piccoli e grandi problemi quotidiani delle PMI.

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