Il nome è più complesso del loro utilizzo: si chiamano “activity tracker” e sono dei bracciali che servono a verificare l’allenamento quotidiano attraverso dei sensori di movimento e la registrazione di passi compiuti, scalini, battiti cardiaci, movimenti durante il riposo notturno. Lo scopo? valutare il livello di benessere personale e segnalare quando non si sta facendo il dovuto per il proprio fisico, senza strumenti invasivi ma con un device dall’elevata portabilità ed esteticamente accattivante.
Lo smartphone o il pc restano sempre indispensabili per rendere operativi questi dispositivi: il dispositivo, infatti, comunica con delle app che registrano i dati e ne permettono l’utilizzo per un feedback dettagliato sul proprio stato fisico.
Jawbone ha prodotto un piccolo bracciale che dialoga con lo smartphone attraverso l’app “UP”: se si scatta una foto al piatto dice quante calorie contiene e quali sono i nutrienti; durante il riposo notturno monitora i movimenti per valutare se si dorme bene o troppo poco; monitora le attività quotidiane e lo smartphone registra i dati rilevati (129 euro).
Fitbit Flex ha realizzato un tracker che va bene anche in piscina. Vengono monitorate le bracciate fatte, i dati sono inviati via bluetooth allo smartphone che li registra tramite l’app dedicata. Durante la nuotata, i led sul bracciale si accendono per avvisare sulla performance di nuoto che si sta eseguendo e andando sul sito www.attiva.com si possono scegliere i vari percorsi d’allenamento e traguardi da raggiungere (99 euro).
FuelBand ha realizzato in collaborazione con la Nike un bracciale per monitorare il movimento, raggiungere dei traguardi accompagnati dalle variazioni di colore dei 20 led disponibili, e vincere dei punti registrandosi sul sito www.nike.com e comunicando con la rete via pc o smartphone (149 dollari sullo store della Nike).
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