Sono anni che si parla di copertura della fibra, di digital divide, ma quando spesso ci chiediamo quando è lenta la nostra connessione di casa, ci viene da piangere…
Eh si perchè nonostante la tanto sbandierata evoluzione dei più grossi operatori di telefonia, la situazione non è ancora delle migliori, se si abita nelle principali città si è abbastanza ben gestiti, ma se si muove appena fuori da più grandi centri abitati la situazione è pessima.
Non disperiamo perchè le novità sono all’orizzonte. Open Fiber è una azienda italiana che costruisce infrastrutture di ultima generazione e che è attualmente partecipata in maggioranza, come azionariato, da Enel.
Ebbene proprio quest’ultima società ha deciso di vendere una suo quota (si parla del 50% delle azioni di Open Fiber) al fondo australiano Macquarie Infrastructure. Quali sono le ripercussioni di questa operazione finanziara?
Sicuramente ottime per il medio periodo, perchè questo scossone societario verrebbe ben visto dal Governo che punta alla formazione di un unico operatore di rete attraverso l’unione di OpenFiber con FiberCop controllata da Tim. Oltre a questa unione, la società si impegnerebbe entro il 2025 a coprire anche le famose “zone bianche”, vale a dire quelle in cui normalmente gli operatori non investono in infrastrutture.
In pratica avrebbe l’unione delle infrastrutture di ultima generazione unite in un unica rete con Tim, con un conseguente beneficio per tutti gli utenti italiani.
Vi ricordo che Open Fiber sta realizzando una rete completamente in fibra ottica (FTTH) per fornire internet ad 1 Gigabit al secondo e mette a disposizione di tutti gli operatori la loro rete neutrale per abilitare le nuove opportunità dei più avanzati servizi digitali.
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