UK: come facevano i casinò online illegali ad aggirare le politiche di Google? 1

UK: come facevano i casinò online illegali ad aggirare le politiche di Google?

Ogni utente, accedendo su Google con la keyword GamStop, può imbattersi in tutta una serie di pagine che riportano degli elenchi, spesso lunghi, con casinò borderline esclusi dal servizio di autoesclusione. Trattasi di un’opera dell’algoritmo di Google, che ha pubblicato annunci con messaggi promozionali in riferimento a migliaia di sterline di bonus offerte da piattaforme di casinò online e scommesse sportive. Stando al tabloid britannico The Indipendent, molti operatori illegali si vantano di un presunto raggiro delle tecnologie di protezione progettate appositamente da AdWords, nell’intento di salvaguardare i giocatori d’azzardo ritenuti problematici o potenzialmente tali. Nello specifico, si trattava di pubblicità che invitabano gli utenti, a puntare più soldi nel momento in cui stanno cercando di chiudere i loro conti col gioco.

Il problema è stato segnalato dal tabloid ai vertici di Google, che aveva annunciato la sospensione di qualsiasi account offensivo, o dannoso, dalla piattaforma AdWords ma nonostante ciò alcuni annunci pubblicitari sono stati pubblicati anche dopo che il quotidiano britannico ha messo in evidenza il problema con la società di Mountain View. Con la keyword “GamStop UK”, infatti, negli scorsi giorni, un annuncio riportava quanto segue: “Non sui siti popolari di Gamstop – Ottieni un bonus del 300%“. Quattro collegamenti a pagamento principali, a cui gli inserzionisti partecipano retribuendo AdWords, riportavano grossi elenchi di casinò online ovviamente illeciti che consentivano di aiutare i clienti a raggirare il servizio di autoesclusione.

Una situazione che, nel mercato italiano, è praticamente quotidiana e che sta contribuendo a rendere difficile per ogni utente distinguere casinò regolamentati e casinò non regolamentati”, commenta l’analista Massimiliano Riverso di Gaming Insider. Cliccando sull’annuncio di cui sopra era possibile accedere a promozioni offerenti, ai nuovi clienti, centinaia di puntate gratuite su slot machine online, ma anche roulette e altri giochi virtuali, tutti aventi sede a Cipro e Curacao, veri e propri paradisi fiscali. Il collegamento ipertestuale al sito Web GamStop reale ha subito una penalizzazione nei risultati di ricerca gratuiti di Google, che iniziano dopo lo spazio dedicato agli annunci Adwords. Le ricerche di altri termini correlati hanno prodotto risultati simili. Ma qual è stata la reazione al caso?

Le reazioni dal Regno Unito

L’ente commerciale del Regno Unito, Betting and Gaming Council ha subito preso posizione, invitando Google ad aggiornare, parimenti ad altri motori di ricerca, le blacklist sul gioco d’azzardo, per stigmatizzare future problematiche dello stesso tipo. Allo stesso modo il BGC ha invitato gli operatori in possesso di regolare licenza in UK a non pubblicizzare ulteriormente i loro siti con parole chiave usate in contesti in cui a effettuare le ricerche sono anche utenti potenzialmente ludopatici o già ludopatici, annunciando contestualmente l’aumento del controllo e del monitoraggio anzitutto sui motori di ricerca.

Carolyn Harris, parlamentare laburista e presidente di un gruppo legato ai danni del gioco, ha fatto eco con un commento molto duro: “Queste pubblicità sono immorali e di questo non incolpo necessariamente Google. In un certo senso sono vittime dell’ingegnosità delle aziende che sono in grado di aggirare le misure messe in atto. Ho delle serie riserve sull’intero sistema di autoesclusione e sulla volontà dell’industria del gioco d’azzardo di affrontare il problema“.

Da par suo Fiona Palmer, numero uno di GamStop, ha parlato di preoccupazione sull’impatto che i siti web di gioco illegale potrebbero avere su quanti decidono di escludersi dal gioco: “Quando le persone cercano informazioni sull’autoesclusione dal gioco d’azzardo online, dovrebbero vedere solo i risultati relativi a GamStop e alle organizzazioni che forniscono supporto per il gioco d’azzardo problematico“.

Nelle ore successive la UK Gambling Commission, sempre molto attenta a certe tematiche, ha reso noto, tramite un comunicato, la misura in cui i profitti, da miliardi di sterline, delle società di gioco dipendono dai problemi dei giocatori patologici. Contestualmente ha indicato che un’impresa anonima ha raccolto l’83% dei suoi depositi da solo il 2% dei suoi clienti.

L’importanza della Pubblicità sul Gioco Responsabile

Portavoci di Google al The Indipendent hanno invece sottolineato come sia fondamentale la pubblicità sul gioco responsabile, affermando che politiche rigide sono e saranno ancor di più perseguite. Allo stesso tempo la società ha dichiarato di utilizzare una combinazione di ricerche compiute direttamente dagli utenti e da algoritmi per controllare le pubblicità e far rispettare le proprie regole, quindi gli annunci di gioco incriminati sarebbero stati precedentemente inseriti nelle ricerche di Google in modo scorretto. Invece nello scorso mese di ottobre la ASA, acronimo di Advertising Standards Authority ha vietato un annuncio per un app di casinò rivolta ai clienti che cercavano su Google “Come annullare l’iscrizione a tutti i giochi d’azzardo”.

Massimo Uccelli
Fondatore e admin. Appassionato di comunicazione e brand reputation. Con Consulenze Leali mi occupo dei piccoli e grandi problemi quotidiani delle PMI.

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