“Serve una cura per il Piemonte”: produzione – 34,56%, volume affari – 31,91% e ordini – 22,44%
Confartigianato Imprese Piemonte ha realizzato un sondaggio flash per conoscere le impressioni delle imprese artigiane sugli aspetti negativi economici, produttivi ed occupazionali derivanti dall’emergenza Coronavirus Covid–19. “Le imprese artigiane piemontesi e delle nostre province di Novara, Vercelli, VCO – dichiarano Michele Giovanardi, presidente, e Amleto Imponi, direttore, di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale– hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto che il Coronavirus sta avendo, segnalando un marcato rallentamento dell’attività e degli ordinativi”.
Il sondaggio ha coinvolto 1551 imprese su tutto il territorio piemontese, di queste circa 300 dal Piemonte Orientale.
Diversi i settori rappresentati: Agroalimentare; Autotrasporto;
Chimica; Comunicazione; Legno e Lapidei; Meccanica (Metalmeccanici ed
installatori impianti, Odontotecnici, Orafi, Argentieri); Acconciatura
ed Estetica; Servizi di pulizia; Moda; Pulitintolavanderie; Occhialeria;
Tessili; Abbigliamento; Calzaturiero; Edilizia.
“Il 68% degli intervistati ha dichiarato che l’emergenza Coronavirus ha
avuto un impatto negativo, la riduzione della produzione è stimata nel
34,56%; mentre la riduzione del volume di affari è pari al 31,91%; la
cancellazione degli ordini si attesta al 22,44% – afferma Amleto
Impaloni -. Sul territorio delle nostre province i risultati sono
sostanzialmente analoghi, delineando certo un quadro di forte
difficoltà. Per questo occorre mettere subito in campo misure efficaci
che, utilizzando procedure e modalità agili dal punto di vista
burocratico, riducano l’impatto sulla situazione economico-finanziaria
di contributi e imposte statali e regionali e, quindi, in tal modo
sostengano il mantenimento dei livelli occupazionali, anche con il
rafforzamento del sistema di ammortizzatori sociali”.
“Confartigianato Imprese, unitamente alle altre confederazioni
artigiane nazionali, ha sottoscritto il 26 febbraio scorso un accordo
con Cgil-Cisl-Uil che ha esteso le prestazioni del FSBA – Fondo Sostegno
Bilaterale Artigiano previsto per legge a favore dei lavoratori
(sistema di sostegno artigiano analogo alla cassa integrazione
ordinaria), aggiungendo una causale specifica “coronavirus” che
consente di avere un ulteriore periodo di copertura fino a 20 settimane
aggiuntive su base biennale. Tuttavia, bisogna tenere presente che il
settore edile non è ricompreso nel sistema FSBA ma è coperto dalla cassa
integrazione ordinaria e in Piemonte pesa per oltre 50 mila imprese per
circa 65 mila lavoratori dipendenti. Pertanto, considerata la
situazione, è necessario che il Governo proceda al rifinanziamento della
Cassa integrazione in deroga” aggiunge il direttore Impaloni.
“Al livello di sistema nazionale come Confartigianato abbiamo
chiesto come necessari e indifferibili i seguenti provvedimenti:
sospensione imposte e tributi; sospensione pagamenti utenze
(elettricità, gas, acqua etc …); sospensione pagamento rate mutui,
finanziamenti e premi assicurativi alle compagnie; sospensione
versamenti contributi INPS e premi assicurativi INAIL; indennità per i
lavoratori autonomi e professionisti interessati dalla sospensione dell’attività commisurata alla perdita del fatturato” spiega Michele Giovanardi.
Confartigianato sollecita anche la Regione Piemonte a prevedere
interventi per tutte le imprese e ad attivare strumenti straordinari che
ne garantiscano la liquidità.
Fonte: Confartigianato Imprese Piemonte Orientale
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