IBM inventa una nuova plastica 1

IBM inventa una nuova plastica

IBM ha casualmente scoperto un nuovo tipo di polimero termoindurente insolitamente leggero, molto resistente, al 100 % riciclabile e in grado di auto rigenerarsi. Oggi, la maggior parte dei polimeri ampiamente utilizzati  sono robusti e leggeri, ma non sono molto riciclabili. Questi polimeri sperimentali potrebbero essere più economici, più leggeri e diminuire la quantità di rifiuti.

Jeannette Garcia stava lavorando su un altro tipo di polimero quando la soluzione si è improvvisamente e inaspettatamente indurita, si era infatti dimenticata di aggiungere un reagente per il mix dei prodotti chimici. Quando il materiale si è indurito in un solo pezzo, la ricercatrice ha cercato di macinare con un pestello e mortaio prima di colpirlo con un martello, ma il pezzo non si rompeva.

“E ‘stata una di quelle scoperte fortuite”

ha detto Garcia a Popular Mechanics . Garcia non era del tutto sicura di come il nuovo polimero era stato creato e quindi ha lavorato con il team di chimica di IBM, guidato da James Hedrick, per capire meglio come è avvenuta la reazione. Il nuovo tipo di polimero è stato chiamato polyhexahydrotriazine, o PHT. Si forma quando c’è una reazione tra paraformaldeide e qualcosa chiamato 4,4-ocydianiline (APS). Entrambi i componenti sono utilizzati normalmente nella produzione di polimeri, il che significa che il nuovo prodotto potrebbe essere messo in produzione in modo abbastanza semplice e potrebbe avere applicazioni nel settore aerospaziale, nei trasporti (se rinforzato con cariche di carbonio) e nei semiconduttori. Un secondo polimero strettamente correlato a questo è stato appena scoperto, ma con caratteristiche di auto rigenerazione. Potrebbe essere presto utilizzato come un adesivo molto forte o come componente per applicazioni nel campo farmaceutico,lo si studia per la funzione di lento rilascio dei farmaci. Nel 2012, i chimici IBM Research hanno confermato una notizia sensazionale, sono al lavoro per creare “polimeri ninja”, sostanze che potrebbero indirizzare le cellule infettate da MRSA nel corpo umano e distruggere il loro “payload” dannoso. L’intento è di creare antibiotici batteri liberi assassini.

 

Massimo Uccelli
Fondatore e admin. Appassionato di comunicazione e brand reputation. Con Consulenze Leali mi occupo dei piccoli e grandi problemi quotidiani delle PMI.

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