Turismo: quali saranno i trend nel 2023? 1

Turismo: quali saranno i trend nel 2023?

Turismo: quali saranno i trend nel 2023? 2

Il 2022 ha riservato grandi sorprese per il turismo. Dopo due anni di pandemia la stagione turistica estiva è andata alla grande e si è potuto godere di un bell’effetto rimbalzo che ha permesso a molti hotel ed tour operator di rientrare delle perdite subite nel biennio covid.

Purtroppo, però, la prosecuzione della Guerra in Ucraina ed il conseguente aumento dei prezzi delle materie prime ed in particolare dei carburanti, hanno innescato l’inflazione che in Italia ha raggiunto circa il +12%.

In questo scenario di incertezza vediamo alcuni trend ed una riflessione finale che ci possono indirizzare nella scelta della giusta strategia al fine di ripetere e se possibile migliorare le performance raggiunte durante quest’anno.

Prima di addentrarci nei nuovi trend e nelle nuove tipologie di clienti, è importante ricordare che il 2022, così come è stato per il 2021 ed il 2020, è un anno da separare rispetto alle analisi statistiche interne per qualsiasi tipo di azienda operante nel turismo. Perché? Il motivo è presto detto: in alcune realtà turistiche italiane si è avuto un afflusso talmente intenso di visitatori, dato dall’effetto rimbalzo” che si è dovuto “dare precedenza” agli aspetti core dell’ospitalità mettendo un po’ in secondo piano le tecniche di marketing. Bene, ma non benissimo: il 2023 vedrà, causa aumento dei costi, una possibile contrazione della domanda ecco perché è necessario fin da subito lavorare nel mantenere “caldo” le relazioni ed i contatti con il nostro cliente.

Fatta la dovuta premessa, vediamo, attraverso un report, quali tipologie di nuovi clienti ci aspettano nel 2023:

Booking.com, la famosa OTA, ha presentato qualche settimana fa una analisi davvero particolare estraendo dalla enorme mole di dati in suo possesso 7 nuovi tipi di clienti:

  1. Prepper (o survivalisti) in paradiso: ovvero i turisti che vogliono vivere un’esperienza di viaggio in grado di riportarli alle origini sono anche desiderosi di utilizzare il viaggio nel 2023 come un’opportunità per apprendere abilità di sopravvivenza, tra cui come procurarsi acqua pulita , accendere un fuoco da zero, procurarsi il cibo in natura. e persino prepararsi per un’apocalisse . Questo è un ottimo target per tutti gli adventure park o per tutte quelle iniziative di riconnessione con la natura
  2. Viagiatori virtuali: trend che sta letteralmente esplodendo dove è necessario trovare al più presto il giusto equilibrio. Su questo punto il maxi appuntamento di fine novembre a BTO (Be travel Onlife) ha visto più di 100 appuntamenti relativi alle connessioni tra mondo reale e mondo digitale cercando di capire come funzionerà il Metaverso. Oltre un terzo (38%) dei viaggiatori australiani riferisce che l’anno prossimo si rivolgerà alla realtà virtuale per ispirare le proprie scelte di vacanza!
  3. Shock culturale: il turista vuole tuffarsi in altre culture e nuove esperienze a capofitto. Quasi la metà (47%) dei viaggiatori australiani desidera sperimentare uno shock culturale completo nel 2023, che si tratti di viaggiare in un luogo con esperienze culturali e lingue completamente diverse (45%).
  4. Vintage: Tra l’instabilità globale e il desiderio di evasione, le persone intendono ritagliarsi esperienze di viaggio che risalgano a tempi più semplici, con fughe nostalgiche (86%) che offrono l’emozione di rivivere i giorni di gloria. I millennial ora genitori di bambini piccoli, saranno i primi a prenotare alloggi a tema che li riporteranno indietro nel tempo: lo faranno con la famiglia al loro fianco. ” I viaggi multigenerazionali di ricongiungimento familiare sono in cima all’agenda di viaggio nel 2023. Ottimo target per i parchi tematici!
  5. “Pellegrinaggi” di pace… e di piacere”: Il viaggio è destinato a portare il benessere di “mente, corpo e anima”. Importanti saranno le esperienze con fughe nella meditazione, i ritiri di fede…ma non mancheranno anche le “fughe erotiche” (speriamo non ritorni però l’abominio del turismo sessuale che deve rimanere un brutto e vecchio ricordo del turismo anni ’80 e 90′)
  6. “Una pausa con i collaboratori in azienda”: lo smart work ha permesso a diverse figure professionali ed aziendali di lavorare in qualsiasi luogo… Ma molte aziende lamentano una certa difficoltà nel gestire le relazioni tra i vari reparti aziendali, questo ha permesso lo sviluppo di un nuovo tipo di cliente aziendale: l’interesse è ritrovare l’armonia del team…lontano dalla fredda scrivania! Una opportunità da non perdere er chi lavora nel settore MICE
  7. Risparmiare per estendere la vacanza: se ad uno sguardo superficiale questo trend può sembrare un controsenso, in realtà i turisti, in particolare statunitensi ed australiani (due nazioni molto importanti ed influenti nella capacità di indirizzare i trend), sembrano essere stanchi di vacanze troppo “mordi e fuggi” dove il tempo tiranno non permette il pieno godimento della vacanza.

A confermare quanto presentato, ovviamente con gli aggiustamenti del caso e a seconda del principale obiettivo di queste ricerche di mercato, troviamo anche il report di eDreams e ODIGEO.

Concludo con una piccola riflessione, visto anche le recenti mosse del novo Ministro Santanché, e se l’Italia provasse a sviluppare ad alto impatto, o quello che alcuni chiamano “turismo di lusso”? Perché si dovrebbe farlo?

Le motivazioni sono sostanzialmente due:

  1. minore impatto sul territorio, ovvero meno turisti e minore pressione nella cosiddetta capacità di carico. Pensate, Il Regno Unito e l’Italia, tra le altre economie, nonostante ricevano meno turisti della Spagna, ricevono un reddito abbastanza simile, poiché la spesa sale alle stelle quando serviamo turisti ad alto impatto. 
  2. L’effetto moltiplicatore di questo tipo di turismo dimostra la necessità di diversificare un modello turistico mantenendo invariato, o quasi, i flussi economici.

L’Italia ha le carte in regola, ma ha anche un grosso freno: la burocrazia! Essa produce un effetto ancora più negativo, addirittura tossico: l’estrema frammentazione nelle strategie.

Fatemi sapere cosa ne pensate…nel frattempo tanti auguri di Buone feste a tutti gli amici di Social and Tech!

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