The Pirate Bay non si trasferisce in Corea del Nord 1

The Pirate Bay non si trasferisce in Corea del Nord

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“Possiamo svelare che siamo stati invitati dal leader della Corea del Nord a combattere le nostre battaglie servendoci della loro rete Internet”. Recita così l’ annuncio diramato lunedì da The Pirate Bay, il popolare e controverso sito che consente di trovare e scaricare file torrent, spesso relativi a contenuti che violano le leggi sul copyright, per questo motivo osteggiato dalla maggior parte dei governi e delle multinazionali. Il comunicato del portale, nel seguito, insiste proprio su questo punto: “È davvero una situazione ironica: combattiamo da sempre per un mondo libero, e i nostri avversari sono per lo più grandi aziende degli Stati Uniti, il luogo dove viene sventolato il vessillo della libertà. Mentre le multinazionali stanno corrompendo la polizia e dando fisicamente la caccia ai nostri sviluppatori, ci viene in aiuto un governo famoso in tutto il mondo per l’altissimo livello di censura e di blocco dell’ accesso all’informazione. Peccato, però, che non sia esattamente così, come ha scoperto The Next Web: The Pirate Bay, al momento, non è ospitato su server nordcoreani, anche se sta cercando, piuttosto goffamente, di far credere il contrario.

Non è stato troppo complicato smascherare la bufala: è bastato eseguire il traceroute del sito, cioè un’applicazione che ricostruisce il percorso seguito dai pacchetti di informazioni attraverso la rete, mostrando gli indirizzi IP attraversati per raggiungere la destinazione. A una prima occhiata, tutto sembrava tornare: tra i numeri è comparso il 175.45.177.217, effettivamente relativo alla Corea del Nord. Ma, dando uno sguardo più approfondito, come racconta nel suo blog l’hacker Will, è apparso chiaro che The Pirate Bay stesse dirottando gli indirizzi Ip per nascondere la sua posizione reale: “Si tratta di un dirottamento piuttosto scadente. Non sono in grado di dire dove si trovi esattamente il sito, ma di sicuro non è in Corea del Nord. Forse a Phnomh Penh, in Cambogia.

Diversa nei dettagli, ma non nel succo del discorso, l’opinione di Hacker News: “Il server si trova in Germania. Abbiamo analizzato i tempi di risposta del traceroute e non sono coerenti con quelli degli indirizzi Ip della Corea del Nord. The Pirate Bay sta mentendo”. Essenzialmente, l’impressione è che il sito, oltre a modificare gli indirizzi, abbia generato un ritardo automatico per far credere che i pacchetti abbiano effettivamente viaggiato dalla Corea del Nord. Ma, sfortunatamente per loro, i pirati sono stati mascherati. Dovranno cercarsi un’altra baia.

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