La FIP è una delle patologie infettive feline più diffuse al mondo, causata dal coronavirus felino e presente in quasi tutti i gatti che vivono in colonie, allevamenti e gattili. Di solito non causa alcuna malattia e solo i gatti suscettibili possono svilupparla. La FIP, inoltre, può essere difficile da diagnosticare poiché le anomalie rilevate nei test clinici sono poco specifiche.
Ma ci sono buone notizie: un nuovo algoritmo messo a punto da MYLAV, fornitore di servizi per medici veterinari e per famiglie di animali da compagnia, può rilevarla per tempo, permettendo una diagnosi precoce nei gatti che ne sono affetti.
La peritonite infettiva felina (FIP) è una delle patologie infettive feline più diffuse al mondo. Si attesta che il virus sia presente nella quasi totalità dei gatti che vivono in gruppo. Riscontrata soprattutto nei gatti giovani fino ai 3 anni di età1, ma anche in animali in età più avanzata, la FIP colpisce principalmentei soggettiche hanno vissuto – o vivono – in comunità come colonie, allevamenti e gattili2. Nonostante i progressi nelle conoscenze sulla sua patogenesi e presentazione clinica, la diagnosi di FIP è ancora problematica poiché in alcuni casi i segni clinici sono simili a quelli di altre malattie, le anomalie rilevate “in vivo” nei test comunemente usati nella pratica clinica sono molto poco specifiche e le biopsie che potrebbero permettere una diagnosi certa in vivo, essendo molto invasive, non sempre possono essere eseguite con tranquillità. Ad oggi, la certezza diagnostica si ha solo eseguendo un’autopsia dopo la morte dell’animale.
Per una corretta prevenzione la migliore procedura al momento sembra essere una buona routine di igiene, che provveda alla disinfezione degli oggetti con cui l’animale viene in contatto come trasportini, lettiere, ciotole dell’acqua e del cibo. Negli ambienti con una potenziale elevata circolazione del coronavirus felino, inoltre, è molto importante ricorrere alla ricerca di anticorpi nel sangue attraverso esami sierologici di controllo o alla ricerca del virus nelle feci – veicolo di trasmissione principale del virus – con tamponi ripetuti nel tempo ed effettuati a campione su ogni gruppo di animali3.
L’algoritmo FIP di MYLAV, per agevolare e velocizzare le diagnosi
Buone notizie però, da oggi grazie a MYLAV, (https://www.mylav.net/) fornitore di servizi sia per medici veterinari sia per proprietari e punto di riferimento in Italia per le analisi di laboratorio veterinarie e la consulenza scientifica, è stato sviluppato un nuovo algoritmo che permette al veterinario di velocizzare la diagnosi FIP.
L’algoritmo diagnostico di MYLAV nato dalle conoscenze del Prof. Saverio Paltrinieri e Dott. Walter Bertazzolo4 – entrambi medici veterinari esperti in patologia clinica – riassume le alterazioni che possono essere rilevate più comunemente, spesso associate tra loro, in gatti con FIP e quelle che, se presenti, tendono a rendere improbabile o a escludere la malattia.
Attraverso il sistema dell’algoritmo diagnostico, il medico veterinario può seguire un percorso impostato che parte dai primi esami di accertamento fino a quelli più approfonditi, come l’elettroforesi e la ricerca del virus tramite esami molecolari (PCR), per rilevare le alterazioni più frequenti e stabilire in questo modo se i sintomi del gatto conducono a una diagnosi di FIP molto probabile oppure improbabile. Quello che deve fare il veterinario, quindi, è seguire il percorso suggerito dall’algoritmo, effettuando gli esami consigliati e procedendo per esclusione o inclusione. Così facendo, si arriverà più velocemente all’esito finale, che sia di FIP o di altro.
“Ad oggi la peritonite infettiva è una grande sfida per i medici veterinari e proprio per questo motivo abbiamo deciso di mettere insieme le nostre conoscenze per costruire un percorso che, attraverso l’algoritmo, permette di aiutare il clinico nella diagnosi, nella gestione e nel monitoraggio di questa grave malattia – afferma il Dott. Walter Bertazzolo,medico veterinario di MYLAV – Obiettivo dell’algoritmo non è solo quello di individuare i gatti che ne sono affetti per arrivare un giorno a poterli curare, ma anche trasmettere al proprietario e al clinico l’importanza di fare analisi e andare più a fondo nella ricerca, l’unica in grado un giorno di debellare e sconfiggere questa malattia”.
MYLAV
MYLAV (ex “Laboratorio di analisi veterinarie La Vallonea”) nasce nel 2002 come dipartimento di analisi veterinarie di un laboratorio di analisi cliniche umane. Nel 2005 l’azienda viene certificata ISO 9001:2000 divenendo il primo laboratorio di analisi veterinarie in Italia a raggiungere questo importante traguardo (per poi ottenere sette anni dopo la certificazione ISO 9001:2008). Tra i servizi offerti ai medici veterinari vi sono: analisi di laboratorio con prenotazione on-line, servizio di consulenza per i casi più complessi, canali di informazione per famiglie con pet e molto altro ancora. Nel 2018, e per i quattro anni successivi, il Financial Times inserisce il laboratorio nella classifica delle 1000 aziende a più̀ elevata crescita in Europa. Solo un anno dopo, Il Sole 24 Ore riconosce MYLAV come Leader della Crescita 2019 (una delle 450 aziende italiane), anche questo titolo detenuto da cinque anni. MYLAV è anche impegnata nel sociale a fianco di Save The Children, Mission Rabies, Wami: Water with a Mission, Medici Senza Frontiere e AGEBEO. Nel 2022 MyLav è diventato Carbon Neutral, tra i primi laboratori di analisi veterinarie ad ottenere la certificazione.
Diagnostica, Informazione, Consulenza. Per saperne di più: www.mylav.net
4 Prof. Saverio Paltrinieri, Medico Veterinario, PhD, Dipl. ECVCP, Prof. Ordinario Università degli Studi di Milano La Statale – Dipartimento di Medicina Veterinaria, e Dott. Walter Bertazzolo, Medico Veterinario, Diplomato ECVCP, EBVS® European Specialist in Veterinary Clinical Pathology.
Lascia un commento